Scienza e conoscenza nell’era dei dati

Le Scienze / di Marco Boscolo

Alla fine del secondo conflitto mondiale Vannevar Bush, direttore dell’Ufficio per la ricerca e lo sviluppo degli stati Uniti, scrisse un celebre articolo per l’ “Atlantic Monthly” in cui sottolineava che l’enorme mole di informazioni prodotte dall’umanità veniva analizzata e ricercata con gli stessi mezzi “impiegati ai tempi dei velieri”.

Chissà che cosa direbbe oggi che siamo definitivamente entrati nell’era dei big data e dei supercomputer,  strumenti che hanno permesso di trovare nuova conoscenza propria grazie all’analisi e a una migliore gestione dell’enorme mole di informazioni che la società digitalizzata produce.

Attorno a questi temi di grande attualità, ma di lunga gittata, fa perno l’ottava edizione della manifestazione Trieste Next, l’ultima prima del grande appuntamento dell’EuroScience Open Forum che nell’estate 2020 farà di Trieste la capitale della scienza continentale. Il titolo esteso del 2019 è “Big data, Deep Science: il futuro della scienza e degli umani nell’era dell’intelligenza aumentata” e Trieste, nominata lo scorso gennaio centro di eccellenza internazionale per i big data, l’Internet delle cose e la statistica dall’International Telecommunication Unit (ITU), l’agenzia dell’UNESCO specializzata nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sembra la città giusta per guardare al futuro in questi settori.

Tra gli ospiti di quest’anno dell’evento triestino ci sono Federico Faggin, l’inventore, tra le altre cose, del primo microprocessore, e Peter Wadhams, glaciologo britannico con alle spalle 40 spedizioni ai poli per studiare i ghiacci e le loro trasformazioni in relazione al riscaldamento globale. Il tema della capacità di tenere al passo con il presente e il prossimo futuro sarà sicuramente al centro dell’intervento di Luca Attias, dallo scorso anno Commissario straordinario per l’attuazione del digitale nella pubblica amministrazione italiana, che ha dichiarato che “oggi come oggi la civiltà di un paese si misura anche dal grado di digitalizzazione raggiunta”: quale sarà la sua ricetta per portare la pubblica amministrazione italiana nel futuro?

A fare da corona al programma principale, le attività per bambini e adulti nella centrale Piazza Unità e, ormai è una consuetudine, l’attracco al Molo Audace di una nave da ricerca oceanografica: quest’anno è il turno della nuovissima rompighiaccio Laura Bassi, erede della famosa OGS Explora dell’Istituto nazionale di oceaonografia e di geofisica sperimentale.

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